E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 22 del 28 gennaio 2009, S. O. n. 14, la Legge n. 2/2009 recante “Misure di semplificazione per le famiglie e le imprese”, di conversione del D.L. n. 185 del 29 novembre 2008 c.d. decreto “Anticrisi”.
L’art. 16-bis della Legge prevede al comma 10 che: “in attuazione dei principi stabiliti dall’articolo 18, comma 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, e dall’art. 43, comma 5, del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, le stazioni appaltanti pubbliche acquisiscono d’ufficio, anche attraverso strumenti informatici, il documento unico di regolarità contributiva (DURC) dagli istituti o dagli altri enti abilitati al rilascio in tutti i casi in cui è richiesto dalla legge”.
Di conseguenza, alla luce di tale previsione legislativa, le stazioni appaltanti richiedono direttamente il DURC agli istituti o agli altri enti abilitati in occasione degli appalti pubblici, sia per la fase di aggiudicazione della gara, sia per i singoli Sal, nonché per il saldo e il collaudo finale.
Si ritiene utile ricordare che tale previsione è già contenuta, sebbene in forma facoltativa, nell’art. 3 del D.M. 24 ottobre 2007 che fissa la facoltà per le amministrazioni pubbliche medesime, nell’ambito delle procedure di appalto, di procedere direttamente alla richiesta del documento.
La novità introdotta dalla legge in parola comporta ora un obbligo per le stazioni appaltanti di richiedere esse stesse il Durc, con effetti positivi sia in termini di semplificazione amministrativa che di soluzione al fenomeno della falsificazione dei Durc. |